venerdì 10 aprile 2020

DIGIUNO E ASTINENZA - Pasqua 2020

Pasqua 2020 - Pensieri di un filosofo non praticante


In queste settimane di domicilio coatto tutti noi abbiamo detto, letto e scritto più del necessario.
I social sono pieni di contenuti: dati, analisi, riflessioni, stimoli, polemiche, commenti, immagini, filmati, citazioni, appelli, sentenze e tanta tanta segatura.
Io ho già i sintomi di una indigestione.
Mi sono chiesto: cosa scrivo a fare in questa Pasqua? Perché alzare ancora di più il volume di questo rumore di fondo collettivo e un po’ isterico? 
Mi sa che avremmo più bisogno di silenzio che di parole.

Così, di Venerdì Santo, mi è tornata in mente l’astinenza. 

Non il digiuno, ma la sua versione più sofisticata.
Il digiuno è assenza totale, privazione assoluta. Sospensione del nutrimento.
L’astinenza è selettiva, di solito rivolta a qualcosa di non essenziale ma piacevole. È una rinuncia volontaria, ispirata alla sobrietà e all’essenzialità.
L’etimologia richiama la distanza, il “tenersi lontano” a scopo di purificazione, penitenza o per ragioni igieniche: è una rinuncia che rafforza e difende.
Pensavo, i 40 giorni nel deserto della Quaresima che precede la Pasqua coincidono pressappoco con il tempo di questo nostro isolamento e distanziamento sociale. Solo che il nostro è stato tutt’altro che un deserto di parole, presenze virtuali, immagini e suoni. Ci siamo tutti iniettati una overdose di webinar e video conference, vittime e carnefici della stessa frenesia e dello stesso horror vacui.

E allora, benvenuta astinenza.

Forse è questa la stanza vuota dove stare in attesa della Pasqua. Sperimentare la rinuncia ad alimentarci di contenuti, sapendo che l’astinenza avrà come effetto collaterale la riscoperta del valore di ciò di cui si fa temporaneamente a meno.
Il sabato prima della Pasqua è il giorno del silenzio. Potremmo mettere a tacere tutti i social e lasciare aperto solo il telefono -ve lo ricordate?- quello che serve per chiamare i nostri genitori anziani o per farci chiamare dagli amici veri.

Non so voi, ma io ho solo voglia di respirare aria, a pieni polmoni, e ringraziare di poterlo fare in ogni istante e da solo, senza l’aiuto di una macchina.

Buona Pasqua a tutti.



“standing calmly at the crossroads 
no desire to run 
there's no hurry any more 
when all is said and done”
ABBA