domenica 23 marzo 2014

Il martello e l'aquilone.

Pensa a qualcosa di leggero, tanto da potersi librare nell'aria. Un aquilone è un buon pensiero.
Ora pensa a qualcosa di duro e pesante: un martello a mazzetta è un buon pensiero.
Giorni fa ammiravo le foto che un'amica ha scattato ad una Festa degli Aquiloni; in mezzo al tripudio aereo di colori e forme mi ha colpito l'immagine di un martello appoggiato a terra, vicino ad altri attrezzi.

A che serve un martello in una disciplina dove il peso è l'unico nemico, se non si conta la mancanza di vento? La risposta è "non lo so", ma evidentemente serve ed è un attrezzo così utilizzato dai praticanti di questa antica disciplina orientale da indurli a scrivere il proprio nome sul manico. A dire il vero mi interessa relativamente conoscerne la funzione, so solo che questa immagine mi ha colpito proprio perché associata al mondo della leggerezza. In fondo è questo il mestiere del filosofo non praticante: lasciarsi provocare da ciò che vede e ciò che sente, provando a dare un nome alle emozioni e un'ordine ai pensieri. 

E un pensiero è arrivato. Elementare ma è arrivato, partendo dall'alto e andando in basso, unendo il cielo e la terra, lo Yin e lo Yang. L'aquilone vola, ma a tenerlo collegato con con il suo padrone c'è un sottile filo quasi invisibile; grazie a questo legame non solo l'aquilone evita di perdersi nei vortici, ma riesce anche a sfruttare al meglio le correnti ascensionali ed evita di cozzare contro alberi o altri ostacoli. All'altro capo del filo serve peso e servono congegni robusti che permettano di dare corda o rapidamente recuperarla. Tuttavia, se si vuol fare alzare in volo l'aquilone tutto questo ancoraggio deve muoversi e prendere velocità facendo sì che la grande meraviglia colorata prenda il vento e disegni volute o si fermi fiero alla massima altezza concessa dal filo. C'è abbastanza confusione? Bene, allora siamo nel giusto.

Ci vuole Yin e ci vuole Yang. Ci vuole cielo e ci vuole terra.  Le fronde di un albero si possono spingere tanto più in alto quanto più le radici sono profonde in basso. La carta di riso e il bambù sono tutt'uno coi piedi dell'uomo che regge il filo. Il martello è l'aquilone e l'aquilone è il martello.
Dimenticati di questa cosa, e farai la fine di Pimpi, il maialino amico di Winnie the Pooh, che vola via appeso ad una foglia al primo soffio di venticello. Oppure ti toccherà la sorte grama dell'asino Ih-Oh, schiacciato a terra dalla forza di gravità e con la coda fissata con una puntina sul culo.

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Foto di  Elisa Cocco.